Il legno è da sempre uno dei rivestimenti a pavimento più usati per le sue caratteristiche oltre che per l’aspetto estetico. Esistono numerose varietà di essenze utilizzate (es.rovere, noce, ciliegio, Acacia, Frassino, ecc), ognuna può avere come variante diverse finiture (verniciato, oliato, sbiancato, ecc).

Architetto Roberto Bagnato San Marco Parquet
Foto dal progetto di Milano San Marco

Esistono due tipologie principali di pavimento in legno: massello e prefinito.

Massello

Parquet realizzato in legno massello in listoni di diverse dimensioni a seconda del disegno di posa. La verniciatura e i trattamenti vengono fatti dopo la posa, direttamente in loco e raggiunge i 22 mm di spessore, per una lunghezza compresa tra 220 mm e 2000 mm.

Può essere incollato su massetti di cemento, pannelli di legno, pavimenti preesistenti in ceramica, marmo o supporti che abbiano una buona compattezza e resistenza a trazione. Ha dei tempi di adattamento di circa 15 giorni, che dipendono dalla specie legnosa e dalla tipologia.

Caratteristiche:

  • Riparabilità elementi danneggiati
  • Stabilità dimensionale: dipende dalla specie legnosa utilizzata
  • Manutenzione: oltre alla normale pulizia del pavimento è necessario utilizzare una tantum dei prodotti protettivi specifici per donare lucentezza e proteggere il pavimento dagli agenti ambientali
  • Ripristino dello strato protettivo

Multistrato

Si dividono in due grandi famiglie: prefiniti e prelevigati.

Prefiniti

Parquet realizzato con tavole già trattate e verniciate in fabbrica. Le tavole sono composte da uno strato di supporto, solitamente in legno non pregiato ma resistente ad es. Pino di svezia, Abete o Betulla; e uno strato di calpestio in legno nobile. Un buon parquet multistrato ha listelli spessi dai 7 ai 15 millimetri, di cui 6-10 di legno di supporto ed almeno 2,5 di legno nobile.

Le lunghezze dei listelli variano ed in particolare i listoni dei prefiniti a più di due strati possono raggiungere anche i 3-4 metri, lunghezze non ottenibili con parquet tradizionali.

Proprio perché vengono pre-finiti in produzione e non in opera, i listelli si prestano ad una grande varietà di lavorazioni come la decappatura, l’inscurimento tramite essiccazione e calore, la spazzolatura della fibra (che dà un effetto ruvido), la piallatura a mano, l’invecchiatura (per un effetto vissuto) e molte altre.

Il parquet prefinito può inoltre essere riparato, per questo si consiglia di acquistare e conservare una piccola quantità di materiale in più rispetto a quello necessario per la prima posa.

Caratteristiche:

  • Posa rapida
  • Riparabilità elementi danneggiati
  • Stabilità dimensionale: la realizzazione a strati permette alle tavole di avere maggior stabilità
  • Manutenzione: oltre alla normale pulizia del pavimento è necessario utilizzare una tantum dei prodotti protettivi specifici per donare lucentezza e proteggere il pavimento dagli agenti ambientali

Prelevigati

I parquet prelevigati si differenziano dai prefiniti per l’assenza dello strato di finitura. Per questa loro caratteristica si prestano a finiture in opera e a finiture personalizzate.

Finiture

Una volta scelta la tipologia di listone bisogna scegliere il trattamento di finitura così da definire l’effetto estetico che avrà il parquet.

Verniciatura:

Crea sul parquet una pellicola solida. Tale pellicola si ottiene con l’impiego di resine artificiali o naturali. La verniciatura può essere lucida o opaca a seconda del numero di gloss (Unità di misura del grado di opacità di un prodotto verniciante.), tuttavia l’effetto finale sarà meno naturale di una finitura oliata. La verniciatura consente di creare una superficie più facile da pulire e resistente ai graffi.

Parquet sbiancato: è il parquet naturale al quale viene applicata una tinta bianca. La colorazione e le tonalità del bianco variano in base alla densità, alla quantità e qualità di trattamento utilizzato

Trattamento a cera:

Consiste nell’applicazione di sostanze trasparenti o leggermente colorate (in pasta per la finitura e liquide per la manutenzione) per strati mediante l’uso di spazzole o rulli. Una volta finita l’operazione di stesura degli strati si procede alla lucidatura. Non è un trattamento duraturo, ma deve essere ripetuto nel tempo, tuttavia è il trattamento che consente l’effetto più naturale del legno.

Applicazione di oli:

Speciali per il legno, dispersi in acqua o sciolti in solventi organici, per mezzo dei quali è possibile conservare l’aspetto originale del legno, gli oli vengono applicati con l’impiego di rulli o di pennelli.

Decapatura

Si esegue su legni fiammati e può essere realizzata in due modi:

1. Si passa la calce sul legno e poi si mette nei forni cosicché le fibre rimangono di colore più chiaro rispetto al resto della tavola. Questo procedimento è abbastanza complesso ed più costoso del secondo metodo.

2. Prima si vernicia (o olia) il parquet e poi si spazzola in modo da creare lo stesso effetto di cui sopra. Si generano sul legno delle venature di colore bianco su un fondo di colore più scuro.

Spazzolatura

La spazzolatura è un trattamento che serve a rifinire la superficie del pavimento di legno con l’ausilio di apposite spazzole rotatorie. La tecnica permette di ottenere un pavimento più ruvido al tatto perché, l’attività delle spazzole mette in rilievo le venature del legno.

Parquet piano sega

Il piano sega è un trattamento meccanico solitamente perpendicolare alla fibra del legno, costituito da una rigatura ottenuta mediante una sega a nastro. Se il legno viene pigmentato il trattamento piano sega viene enfatizzato.

Parquet destrutturato

La superficie del legno viene sottoposta a sollecitazioni meccaniche in più direzioni. Il risultato è simile ad una tela perché la materia legno, pur mostrando in trasparenza la sua vera natura, sembra composta da tanti microelementi

Piallatura

La piallatura può essere eseguita a mano o a macchina, ottenendo risultati diversi. La piallatura a mano è spesso riconoscibile per la maggiore casualità delle piallature e per la presenza dei fermi-pialla. La piallatura meccanica può essere longitudinale alla fibra del legno o perpendicolare, normalmente la piallatura meccanica ha un effetto più regolare.

Parquet termotrattato

Il legno viene trattato a temperature che vanno da 190°C in su, trasformandone la materia, in tal modo cambia le sue caratteristiche: è più scuro con varie sfumature, più stabile dimensionalmente, leggermente più fragile ma più resistente alla compressione. Per essere considerato tale il termotrattamento deve essere eseguito in tutto lo spessore del legno nobile. In caso di graffi, se confrontato con il parquet colorato, il colore del graffio non si nota.

Parquet evaporato

Il legno messo in essicatoio viene trattato con getti di vapore. Avviene una reazione chimica proporzionale al contenuto di tannino del legno, che dona allo stesso una caratteristica tonalità più calda e gradevole. Il legno evaporato si considera tale quando l’evaporazione viene eseguita in tutto lo spessore del legno nobile. In caso di graffi, se confrontato con il parquet colorato, il colore sotto il graffio non si nota.

Parquet affumicato, fume’ o scaldato con piastre

Il parquet affumicato, fumé o scaldato con piastre può essere trattato con tecniche di evaporazione o termotrattamento sopraindicate, anche in combinazione. Il trattamento superficiale con piastre presenta invece degli effetti di bruciatura irregolare dovute al contatto ripetuto di superfici metalliche molto calde.

A volte viene indicato commercialmente come Parquet Fumé o Parquet Affumicato un trattamento con vapori di ammoniaca. Questo trattamento, oltre a presentare evidenti stonalizzazioni tra le tavole, non rispetta i basilari criteri di eco sostenibilità.

Parquet invecchiato manualmente o anticato

Questo trattamento fa assumere al legno una colorazione e un aspetto particolarmente irregolare. Il pavimento in legno antico non va confuso con quello ottenuto tramite il trattamento di anticatura. L’effetto “anticato” viene effettuato mediante rulli con sporgenze irregolari, vari trattamenti meccanici e/o trattamenti con reagenti chimici.

Scelta 

Riguarda il disegno e le venature del legno: tavole senza nodi sono considerate più pregiate delle tavole con i nodi. Le Scelte si dividono secondo la classificazione della normativa europea UNI EN 13489 “Classi qualitative per elementi lignei” in:

●(pallino) ▲ (triangolino) ■ (quadratino)

NORMATIVE EUROPEE UNI EN 13226 E EN 13227 PER LEGNI IN MASSELLO
E EN 13489 PER I LEGNI PREFINITI

 

IDENTIFICAZIONE CATEGORIE E SIMBOLI
SIMBOLO CATEGORIA NOSTRO RIF.
   ● Classe 1 Prima
  ▲ Classe 2 Prima comm.le oppure Std
  ■ Classe 3 Nodino oppure Natura

 

NORMATIVE UNI EN
Classi qualitative per elementi lignei di quercia (Rovere)
Faccia in vista dell’elemento CARATTERISTICHE CLASSE  ᴏ CLASSE   Δ CLASSE    □
Alburno sano non consentito consentito (*) permesse tracce leggere
Nodi sani
e aderenti
b<70mm
b=70mmNodi marci
consentiti se
con diametro:
<= 2mm
<= 3mmnon consentiti
consentiti se
con diametro:
<= 5mm
<= 10mm<= 3mm
consentiti se
con diametro:
<= 15mm
<= 30mm<= 10 mm
Cretti non consentiti consentiti tutte le
caratteristiche
sono ammesse
senza limiti
di dimensioni
o di quantità,
a patto che non
diminuiscano
la resistenza
all’uso e
la resistenza
nel tempo della
pavimentazione
in legno
Inclusioni di corteccia non consentite non consentite
Colpi di fulmine non consentiti non consentiti
Deviazioni della fibratura consentita senza limitazioni consentita senza limitazioni
Variazioni di colore consentite leggere variazioni consentita (**)
Raggi midollari consentiti consentiti
Alterazione
biologica
non consentita non consentita non consentita,
ad eccezione
di azzurramento
e fori neri
da insetto

 

NORMATIVE UNI EN
Classi qualitative per elementi lignei di altre specie legnose di latifoglia
Faccia in vista dell’elemento

 

CARATTERISTICHE CLASSE   ᴏ CLASSE    Δ CLASSE    □
Alburno sano non consentito consentito permesse tracce leggere
Nodi saniNodi marci consentiti se
diametro <= 2mm non raggruppatidiametro <= 1mm non raggruppati 
consentiti se
diametro <= 5mm non raggruppatidiametro <= 2mm non raggruppati
tutte le
caratteristiche
sono ammesse
senza limiti
di dimensioni
o di quantità,
a patto che non
diminuiscano
la resistenza
all’uso e
la resistenza
nel tempo della
pavimentazione
in legno
Cretti non consentiti non passanti;
consentiti se non attraversano
l’elemento, cioè
con larghezza=0.5%
della lunghezza totale
dell’elemento
Inclusioni di corteccia non consentite non consentite
Colpi di fulmine non consentiti non consentiti
Deviazioni della fibratura consentita senza limitazioni consentita senza limitazioni
Variazioni di colore consentite leggere variazioni;
consentite leggere tracce
di decolorazione naturale
e linee minerali
consentite
Raggi midollari consentiti consentiti
Alterazione
biologica
non consentita non consentita non consentita,
ad eccezione
di azzurramento
e fori neri
da insetto

Dal pallino al quadratino le scelte del parquet passano rispettivamente da fibrature più ordinate a fibrature più “mosse” fino alle rustiche. La normativa è adattata alle diverse specie legnose.

 

Tipologie di Posa

Posa incollata

Il pavimento viene incollato sopra al massetto, è ideale per i parquet di tutte le dimensioni. Per l’incollatura viene stesa la colla con un’apposita spatola evitando gli eccessi. Un giunto, presente lungo il perimetro della stanza, permette le naturali dilatazioni del pavimento di legno dovute alla variazione delle condizioni igrometriche.

Posa incollata di pavimenti prefiniti

Per il pavimento prefinito vanno scelti specifici tipi di colla essendo le liste pre-verniciate e quindi non soggette ad interventi correttivi. Con questa tecnica è essenziale la pulizia durante la lavorazione del prefinito, in quanto eventuali residui di colla potrebbero intaccare il materiale già verniciato.

Posa flottante

Il pavimento viene appoggiato a terra, sopra un apposito feltro (politene espanso, sughero ecc.) con capacità di isolamento termico e/o acustico. Perfetta per la posa di grandi tavole a tre strati, garantisce anche prestazioni di isolante acustico e di barriera antiumidità. Per questo tipo di posa è importante che il massetto sia perfettamente planare, per evitare eventuali movimenti delle tavole o rumore di vuoto. Idonea solo per alcune tipologie di pavimenti prefiniti con elementi a incastro. La posa dei listoni viene effettuata adagiandoli sul piano di posa livellato e su di uno strato di isolante acustico ad incastro del tipo “maschio-femmina”. Gli elementi vengono fissati tramite un sottile strato di colla vinilica in corrispondenza degli incastri o con altri meccanismi.

Posa chiodata o avvitata

Per questo tipo di posa si usano listoni in massello con incastro perimetrale di spessore 20-22mm. I chiodi vengono infissi a 45° in corrispondenza della parte maschiata del listone e penetrano in profondità per circa 20mm nel supporto. La particolarità di questa posa è lo scricchiolio dei listoni al calpestio, che può essere diminuito avvitando i listoni. In entrambi i casi la testa del chiodo o della vite non deve essere visibile. Il supporto per la posa mediante chiodatura o avvitatura deve essere quindi idoneo per consentire tali operazioni. I principali tipi di supporto sono rappresentati da: magatelli annegati nel massetto, tavolato di legno e travetti appoggiati o solidali al sottofondo.

Geometrie di Posa

L’accostamento degli elementi che compongono una pavimentazione genera un disegno che viene chiamato geometria di posa.

Le principali tipologie sono:

A Correre/Tolda di Nave

Architetto Roberto Bagnato Washington Parquet
Foto dal progetto di Milano via Washington

Detta anche a cassero irregolare. I singoli elementi, anche di differenti lunghezze, vengono disposti nel senso della loro lunghezza, in modo che le giunzioni di testa avvengano in posizioni del tutto irregolari. Per realizzare questa geometria di posa si può procedere collocando gli elementi paralleli alle pareti o in diagonale. Nel primo caso è preferibile che gli elementi siano disposti perpendicolarmente alla fonte principale di luce, allo scopo di ridurre la vista delle giunzioni di costa tra i singoli elementi. Prima di iniziare la posa è importante verificare eventuali fuori squadro delle pareti. Nel secondo caso gli elementi vengono posati generalmente inclinati di 45° o 30° rispetto alle pareti, partendo dalla porta di ingresso andando in direzione del punto di luce principale, o seguendo il camminamento dell’ambiente. A differenza della posa diritta, questa consente di nascondere eventuali pareti con evidenti fuori squadro.

Cassero regolare

Questo sistema di posa, molto usato in passato, si differenzia dal precedente soltanto perché i singoli elementi vengono disposti nel senso della loro lunghezza, in modo che le giunzioni di testa avvengano nella stessa mezzeria o comunque in posizione costante rispetto a ciascun elemento costituente la fila precedente. Gli elementi lignei che compongono la geometria devono avere la stessa lunghezza.

Spina di pesce

I singoli elementi vengono disposti a 90° tra di loro, secondo file parallele e in modo che la testa di uno si unisca al fianco dell’altro. La posa a spina di pesce può essere eseguita in due modi:

– Spina di pesce diritta – Spina di pesce diagonale

Gli ambienti più adatti alla posa a spina di pesce sono principalmente quelli di grandi dimensioni, dal momento che questo tipo di geometria tende a ridurre visivamente le dimensioni della stanza. Realizzando questa posa inoltre si ha la piacevole sensazione di avere utilizzato legni di differenti tonalità e questo grazie al diverso angolo di impatto della luce con la pavimentazione.

Fascia e bindello

Si tratta della finitura della zona perimetrale della pavimentazione, formata da elementi di legno con geometria di posa variata (fascia) rispetto a quella predominante e da elementi di legno posti come raccordo (bindello) fra differenti geometrie di posa. Gli elementi lignei possono essere anche di diverse specie legnose per poter creare effetti particolari.

Spina ungherese

Architetto Roberto Bagnato San Marco posa
Foto dal cantiere di Milano San Marco

I singoli elementi hanno i due lati corti tagliati con inclinazione a 45° o 60° rispetto ai lati lunghi, ottenendo un parallelogramma e non un elemento a pianta rettangolare. Le modalità di posa sono equivalenti a quelle relative alla posa a spina di pesce. Tale geometria di posa è spesso chiamata “spina francese”

Posa a mosaico o a disegno

Gli elementi sono assemblati in modo da formare un quadrato che costituisce l’unità di posa. La posa a mosaico o a disegno non consente di nascondere eventuali fuori squadro delle pareti. Gli stessi quadri possono essere posati all’interno di un sistema con fascia e bindello. Il risultato è una pavimentazione fortemente decorativa che si adatta ad ambienti spaziosi e rappresentativi.

 

Fattori che incidono sul costo:

– Essenza del legno: ossia il tipo di legname utilizzato.

-Scelta: ● (pallino) ▲ (triangolino) ■ (quadratino)

– Finitura: es. spazzolatura, piallatura etc.

– Altezza dello strato di legno nobile: che varia dai 2,5 ai 6 mm.

– Numero di strati: il prefinito a tre strati è più costoso di quello a due strati ma anche più stabile rispetto alle variazioni di temperatura ed umidità.

– Lunghezza del listello: più è lungo e più il prezzo sale. I listoni possono raggiungere anche i 3 metri, ma già a partire dai 2 metri i costi sono abbastanza alti.

-geometria di posa